Sono tornati gli anni di piombo. Se non sotto il profilo del terrorismo certamente nei dati dell’economia. Il numero dei disoccupati a gennaio è salito ancora arrivando al 12,9%: l’ultima volta era accaduto nel 1977, quando l’Italia sembrava un Paese perduto perché la torbida offensiva brigatista aveva ripreso vigore nel tentativo di dare l’ultima spallata allo Stato.
Non si pensi che quella di Graziano Delrio sia stata una scivolata frutto dell’inesperienza.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è tutto tranne che un politico inesperto, visto che naviga nella politica attiva da qualche decennio.
Scrive su Facebook Marco Camera: “la svalutazione e l’inflazione ci ucciderebbe ancor prima di ottenere benefici dalle esportazioni anche perchè partiamo menomati del 30% in termini di produzione industriale rispetto al 2008….ci sarebbe la bancarotta dello stato con conseguente argentinizzazione della crisi.
“L’euro è un’esperienza fallita”. Con questa affermazione molto perentoria Francois Heisbourg ha riassunto, nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina al Circolo del Giardino, il senso del suo libro “La fine del sogno europeo”.
“La fine del sogno europeo” è il titolo del volume che domani, martedì 25 febbraio alle ore 18, sarà presentato al circolo del Giardino di Milano dai promotori del manifesto “Una scelta diversa”: Ernesto Preatoni, Paolo Savona e Giuliano Urbani.
Prende il via il governo Renzi. Merita gli auguri perché il suo successo, se arriverà, sarà anche il successo dell’Italia e degli italiani, e pertanto bisogna sperare che riesca a raggiungere i suoi obiettivi.
Anche in Italia comincia a circolare la prima moneta alternativa all’euro: per il momento è solo un circuito con dimensioni e valore molto limitati, tuttavia è un primo esperimento.
Una “bufala” si aggira per l’Europa ed è la “bufala” della ripresa. Si moltiplicano infatti le esclamazioni degli eurofanatici sulla crescita che si avvicina.
Attenti alla patrimoniale che verrà: Fabrizio Barca, tradito dalla burla di Radio24, lo ha detto chiaramente: se fosse diventato ministro del Tesoro avrebbe chiesto un’imposta straordinaria di 400 miliardi.
Nessuno provi a definirlo come l’inizio della ripresa economica. L’Istat ha comunicato che fra ottobre e dicembre il Pil è cresciuto dello 0,1%: un dato che non dimostra assolutamente nulla perché, visti i valori, si può considerare solo un capriccio della statistica.