L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL DEBITO
I dati diffusi oggi dall’Istat sono in apparenza molto confortanti. L’inflazione è in risalita (+ 0,3% rispetto al mese precedente) mentre lo spread cala sotto cento punti.
I dati diffusi oggi dall’Istat sono in apparenza molto confortanti. L’inflazione è in risalita (+ 0,3% rispetto al mese precedente) mentre lo spread cala sotto cento punti.
In Europa è cominciata la prima Guerra di Interdipendenza. Difficile che questa definizione passi nei libri di storia, ma descrive bene quello che sta succedendo all’interno della zona euro.
L’euro ha spezzato le reni alla Grecia. Con i risultati dell’Eurogruppo torna alla memoria il famoso proclama con cui il fascismo dichiarò guerra ad Atene.
Le Troika c’è ancora e sta fornendo a Tsipras la corda sulla quale impiccarsi: con questa semplice immagine si può riassumere il contenuto della lista di buoni propositi che Atene ha spedito a Bruxelles.
Altro che 3 a 0, a questo punto è chiaro che la Germania vuole umiliare la Grecia. Non si può leggere in altra maniera il duro, e per molti versi inatteso, braccio di ferro che contrappone i due Paesi.
Per il premier Renzi sarà anche l’ industria della lagna, resta il fatto che la maggior parte degli italiani si dichiara insoddisfatta della propria condizione economica.
Alexis Tsipras si prepara a incassare una sonora sconfitta: l’accordo con la Ue appare ormai molto vicino, e il nuovo premier greco non ha ottenuto praticamente nulla delle cose che aveva chiesto.
Dopo la Grecia serve un piano B per l’euro. È chiaro infatti che la moneta unica, come abbiamo sempre sostenuto, non morirà ad Atene.
Il Pil che scende e il debito che sale: è questa la ripresa economica di cui tanto si parla? I dati pubblicati da Istat e Banca d’Italia smentiscono gran parte dell’ottimismo che si coglie in giro.
In questi giorni sono tutti impegnati a guardare a Sud e alla Grecia: ma il vero problema dell’euro, e più in generale dell’Europa, viene dal Nord.