TRE MESI DOPO IL REFERENDUM LA GRAN BRETAGNA STA BENISSIMO
Tre mesi dopo la Brexit l’economia della Gran Bretagna marcia a vele spiegate. Con buona pace di tutti i profeti di sventura già pronti a celebrare l’inevitabile catastrofe.
Tre mesi dopo la Brexit l’economia della Gran Bretagna marcia a vele spiegate. Con buona pace di tutti i profeti di sventura già pronti a celebrare l’inevitabile catastrofe.
Le barricate di Goro rischiano di diventare il teatro dove mandare in scena i peggiori copioni. Sul litorale ferrarese, come a Calais, al confine turco, la Ue sta mostrando tutta la sua inutilità.
Il cortocircuito mediatico creato dal governo («Equitalia abolita e niente più interessi sulle cartelle fiscali») ha distolto l’attenzione da una novità shock: i nuovi esattori potranno spiare i conti correnti dei contribuenti e le banche dati Inps.
Pochi e inutili. L’arma con cui Matteo Renzi sta punzecchiando Bruxelles sarà efficace solo se usata fino alle estreme conseguenze. L’Italia, ha detto il premier, dà all’Europa 20 miliardi di euro e ne riprende solo 12.
L’indizio è stato fornito da Pier Carlo Padoan. Il ministro dell’Economia ha spiegato che quella spacciata per abolizione di Equitalia, si trasformerà di fatto in un “semplice” cambio di nome.
È cominciato il solito tormentone autunnale. La lite fra l’Italia e Bruxelles sul contenuto della legge finanziaria. Il governo di Roma che chiede più flessibilità (in sostanza la possibilità di fare più spese in deficit) e Bruxelles che risponde invocando il rigore.
Che figuraccia spaziale. L’Europa non riesce nemmeno ad atterrare su Marte. A cinquanta secondi dall’arrivo la sonda dell’agenzia spaziale europea non ha più dato segnali.
Inutile girarci intorno: quando un governo usa l’inglese per promuovere un suo provvedimento c’è sempre una fregatura. L’abbiamo amaramente scoperto con il famoso “capital gain”, ovvero le tasse sui guadagni finanziari, balzate dal 12,5% al 26% con il governo Renzi.
Gli italiani stanno sono in testa alle classifiche sulla povertà. Il rapporto della Caritas conferma quanto di brutto aveva già detto l’Istat.
Attenzione che potrebbe arrivare la tassa sul denaro contante. Un governo come quello italiano affamato di tasse sta pensando anche a questo.