L’INFLAZIONE È GIÀ TRA NOI
Sabato scorso il vicedirettore di Libero, Giuliano Zulin, si è confrontato con il fondatore di questo blog, Un’Europa diversa, Ernesto Preatoni, sul tema dell’inflazione.
Sabato scorso il vicedirettore di Libero, Giuliano Zulin, si è confrontato con il fondatore di questo blog, Un’Europa diversa, Ernesto Preatoni, sul tema dell’inflazione.
Eravamo un popolo laborioso, caratterizzato da un’elevata propensione al risparmio, basso indebitamento e diffusa proprietà di almeno una casa. Eravamo. La crisi economica (prima) e il Covid (poi) ci hanno trasformato in cittadini che magari un lavoro lo vorrebbero – e che, se sono stati fortunati, hanno ottenuto il reddito di cittadinanza –.
Parafrasando quel genio di Checco Zalone, ad essere usciti vincitori da un anno di pandemia ci sono solo quelli che definiva “posti fissi”, ovvero i dipendenti pubblici.
Gli investitori non dormono certo sonni tranquilli. Inflazione e tassi, scesi quasi senza sosta per quarant’anni, iniziano a dare segnali che preoccupano non poco i mercati: se prezzi e rendimenti dovessero tornare a salire, a patire più di tutti sarebbero le obbligazioni a tasso fisso che, negli ultimi anni, sono state il porto in cui si sono rifugiati tutti gli investitori in cerca di rendimenti (anche a costo di prendersi dei rischi fin troppo sottovalutati).
È passato un anno, esatto, da quando, nel 2020, gli Italiani si sono dovuti barricare in casa, durante il primo lockdown.
La forza contrattuale dell’Unione Europea sembra che dovesse seppellire la Gran Bretagna, subito dopo la Brexit e prima del Covid. E dopo la pandemia pareva che Bruxelles potesse ottenere più vaccini e a condizioni migliori per i propri cittadini.
C’è un intervista – pubblicata lunedì sull’Economia del Corriere della Sera – che è passata sottotraccia, ma in cui si dicono cose molto gravi.
Ve lo ricordate Nicolas Sarkozy? Passato alla storia per essere stato Presidente della Repubblica di Francia, oltre che protagonista della cronaca rosa per aver sposato la modella Carla Bruni.
Il fondatore di questo blog, Ernesto Preatoni, ha dedicato l’editoriale di sabato, sul quotidiano Libero, alla staffetta tra il governo Conte e il nuovo esecutivo di Mario Draghi, sostenuto da quasi tutte le forze politiche presenti in Parlamento.
Pure in Francia, col Covid, non se la passano benissimo. Al punto che il caudillo Macron sembrerebbe tentato dall’idea di chiudere intere zone del Paese dalle 18 del venerdì fino alle 6 del lunedì successivo.