IL PARADOSSO DELLA BANCA CHE FALLISCE E DELL’HEDGE FUND CHE GUADAGNA
Perché le banche falliscono e gli hedge fund invece no? Perché i derivati sono bombe a orologeria nel bilanci del credito e inesauribile fonte di energia per i fondi speculativi?
Perché le banche falliscono e gli hedge fund invece no? Perché i derivati sono bombe a orologeria nel bilanci del credito e inesauribile fonte di energia per i fondi speculativi?
L’annuncio di Berlusconi sull’Imu è l’unico intervento in favore della crescita arrivato dalla campagna elettorale. Un giudizio che prescinde dalla politica: solo numeri.
«Make-or-break». “La va o la spacca”, per tradurre in maniera colorita il direttore generale del Fondo monetario, Christine Lagarde a Davos.
Montepaschi, Saipem e, pur con le dovute distinzioni, anche Seat. Gli ultimi giorni della finanza italiana sono stati segnati dai crolli di Borsa di queste società in conseguenza di scelte gestionali, diciamo, discutibili.
L’euro va alla guerra delle monete. Ha sfondato quota 1,35 dollari, toccando a 1,3530 i massimi dal novembre 2011. Una posizione molto forte ma anche scomoda.
L’economia inglese è scivolata in recessione (-0,3%) nell’ultimo trimestre del 2012, una volta sfumato l’effetto Olimpiadi. Il premier, che aveva promesso una crescita del 7 per cento in tre anni di governo, deve accontentarsi di un terzo.
Ormai non c’è governo, passato, presente e futuro, che non faccia della lotta all’evasione fiscale la sua bandiera. Ad ogni manovra di bilancio (fin dai primi anni ‘80) la caccia alla latitanza dalle tasse diventa il colpo di bacchetta magica.
Un lettore, su Facebook, avanza il dubbio che le cifre fornite dal governo sul gettito Imu siano troppo approssimative. L’intervento è firmato “Neuroni Associati” (certamente un nick molto creativo).
La Cgil presenta il suo manifesto elettorale. L’ha chiamato “Piano del Lavoro”. Così Susanna Camusso vuole recuperare il legame con Giuseppe Di Vittorio, storico segretario nell’immediato dopoguerra.
I vertici Ue tendono a sdrammatizzare. A nessuno, però, sfugge che l’annuncio dato da David Cameron è una vera bomba a orologeria sotto i palazzi di Bruxelles.