PRESTITI SOLO AL NORD E RISCHIO USURA
Come stanno andando i famosi “prestiti garantiti” dallo Stato, quella misura introdotta questa primavera dal governo Conte per aiutare gli imprenditori colpiti dal Covid a risollevarsi?
Come stanno andando i famosi “prestiti garantiti” dallo Stato, quella misura introdotta questa primavera dal governo Conte per aiutare gli imprenditori colpiti dal Covid a risollevarsi?
Tassi sottozero, economie paralizzate dal Coronavirus e un’ondata di disoccupazione che potrebbe travolgerci nel 2021. In questo scenario le banche centrali sembrano aver finalmente dimenticato l’incubo inflazione.
La forbice tra chi ha troppo e chi non ha più niente continua ad allargarsi drammaticamente. La prova viene dai numeri.
Il governo Conte, sul lavoro, ha deciso di andare avanti con la stessa filosofia che aveva contraddistinto gli interventi di primavera: procedere a vista per contenere in modo pragmatico l’impatto sociale della crisi, in perfetta coerenza con quanto si sta facendo per il pacchetto degli aiuti per le imprese, in attesa che passi la nottata, arrivino il vaccino e anche i soldi di Bruxelles.
Il Covid ci costa 2500 Euro a testa. È la media del pollo, certo: c’è qualcuno che ha perso tutto, il lavoro o magari l’impresa, e qualcuno che, purtroppo, ci ha pure guadagnato.
Il Covid-19 non ha solo spiazzato il mondo con una pandemia inaspettata, a cui non eravamo pronti. Secondo la Banca Centrale Europea ha anche generato una crisi profondissima e inedita, che sarà caratterizzata da un tratto mai visto in precedenza: la ripresa che seguirà sarà probabilmente instabile e non lineare.
Un altro lockdown nazionale il Paese non potrebbe reggerlo: Gualtieri non lo dice ad alta voce, ma lo sostiene nei palazzi del Governo.
Conte stanzia oltre un miliardo di Euro, in due anni, per i parlamentari: l’iniziativa, racconta il quotidiano “Il Tempo”, si nasconderebbe nell’articolo 195 dell’ultima bozza della Manovra del Governo.
Il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, è preoccupata: secondo un report del suo dicastero le forze di polizia italiane, quest’inverno, si potrebbero trovare a dover affrontare una guerra su tre fronti, terrorismo, controlli anti-Covid e ordine pubblico.
Giovanni Tria, ex ministro dell’Economia nel corso del primo mandato del premier Conte, qualche giorno fa ha rilasciato un’importante intervista sulle pagine del Sole 24 Ore, nel corso della quale ha criticato duramente le scelte economiche fatte dal Governo nel corso della pandemia provocata dal Covid-19 in Italia.