Lo chiamano il «circo viaggiante». Di solito ci si riferisce a quella particolare transumanza mensile di tonnellate di documenti che da Bruxelles vanno a Strasburgo, andata e ritorno, per le sedute plenarie dell’Europarlamento. Lo spreco di denaro pubblico non si fermai qui. Alla spicciolata gli Eurodeputati vanno un po’ dappertutto, in Europa e nel resto del mondo. Le chiamano «missioni esplorative», e generalmente anche quelle costano un occhio della testa. A settembre ad esempio sono partiti per l’Uruguay un centinaio di funzionari tra i quali una quarantina di deputati. La scusa era quella dell’«Assemblea parlamentare euro-latinoamericana». Tre giorni in albergo a cinque stelle e volo in business per l’ammontare complessivo di 517mila euro. Per non discriminare nessuno si rafforzano i legami con i parlamenti dei Paesi africani, caraibici e del Pacifico. Con i loro deputati l’Europarlamento ha creato un’assemblea paritetica, chiamata Ue-Acp. È sconosciuta ai più, ma non importa. Il suo scopo è quello di promuovere niente meno che «i diritti umani, la democrazia e i valori comuni dell’umanità». L’anno scorso più di 40 deputati se ne sono andati alle Fiji per una sessione di quattro giorni: volo da 1.800 euro e quattro notti al Grand Pacific Hotel di Suva, dove la suite media viene via per 1.500 euro a notte. Nel 2014 l’Ue-Acp si è invece riunito alle Mauritius per la modica cifra di 131mila euro. Il prossimo mese i rappresentanti dell’assemblea andranno in Kenya. Nel 2014, ultimo anno di cui si conoscono dati completi, l’Europarlamento ha speso per viaggi dei suoi componenti, compreso quello mensile a Strasburgo, 66 milioni di euro. Fra gennaio e giugno prossimi sono previste 78 missioni. Alcune in Paesi lontani come in Vietnam, a Cuba e nelle Filippine, con il seguito di un esercito di interpreti. L’anno scorso un gruppo di giornalisti europei ha chiesto dettagli sulle indennità di viaggio dei deputati. Il Parlamento non ha risposto per la privacy e perché la ricerca avrebbe comportato costi amministrativi molto elevati. Il giornalisti hanno presentato una denuncia che ancora giace alla Corte di giustizia europea.

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