Famiglie e imprese sono terrorizzate e non spendono. Si gonfiano i salvadanai di chi è riuscito a conservare un lavoro (i risparmi dei privati sarebbero schizzati di quasi 100 miliardi in dodici mesi), ma anche i debiti di chi era precario e già faticava a fine mese. Questo è il quadro di uno studio del Centro di Unimpresa secondo i quali tra gennaio e aprile, la discesa dei crediti deteriorati delle banche ha subito un rallentamento, con un calo di soli 1,4 miliardi (-2,2%). Ma le famiglie sono in difficoltà coi mutui: nei primi 4 mesi del 2020, 219 milioni di euro di rate non pagate.
“Effetto Covid-19 in banca e nei salvadanai degli italiani: boom dei depositi e dei conti correnti negli ultimi 12 mesi, con le riserve di imprese e famiglie cresciute di oltre 94 miliardi di euro (+7%), spinte da impennata rilevante nei primi mesi del 2020 durante i quali, complice il lockdown e l’aumento della propensione al risparmio, si è registrato un incremento di quasi 40 miliardi (+30%) – scriveva lunedì l’agenzia di stampa Agi –. Da aprile 2019 ad aprile 2020, sono risultati in calo di 11 miliardi (-1%) i prestiti ai privati che, però, sono rimbalzati di 21 miliardi (1,8%) nel primo quadrimestre dell’anno in corso, mentre le sofferenze sono continuate a diminuire di altri 20 miliardi (24%). Sono i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa secondo i quali tra gennaio e aprile, la discesa dei crediti deteriorati delle banche ha subito un rallentamento, con un calo di soli 1,4 miliardi (-2,2%). Ma le famiglie sono in difficoltà coi mutui: nei primi 4 mesi del 2020, 219 milioni di euro di rate non pagate.”
«La crescita dei depositi bancari riflette i timori delle famiglie, che non spendono, e quelli delle imprese, che non investono. Siamo entrati in una fase di congelamento generale: il Coronavirus da un lato ci ha tascinati in recessione immediatamente, dall’altro non ci dà la forza né la spinta per ripartire e questo secondo aspetto probabilmente è il più preoccupante» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. “Secondo il rapporto del Centro studi di Unimpresa – continua Agi –, che ha elaborato dati della Banca d’Italia, da aprile 2019 ad aprile 2020, i depositi e i conti correnti bancari sono saliti di 94,7 miliardi (+7,3%) passando da 1.290,2 miliardi a 1.385,1 miliardi; la crescita è stata sostenuta, in particolare, dell’impennata dell’ultimo periodo con 39,7 miliardi (+3,0%) in più nei primi quattro mesi del 2020. Sono cresciuti in particolare i depositi delle famiglie: 69,2 miliardi in più (+6,9%) da 1.007,1 miliardi di aprile 2019 a 1.076,2 miliardi di aprile 2020; le imprese hanno risparmiato 25,4 miliardi (+9,0%) negli ultimi 12 mesi (da 283,2 miliardi a 308,7 miliardi) e 7,1 (+3,0%) miliardi nel primo quadrimestre 2020.”
Per quanto riguarda i prestiti – conclude la nota di Unimpresa –, quelli al settore privato sono calati di 11 miliardi (-0,9%) dai 1.209,6 miliardi di aprile 2019 ai 1.198,5 miliardi di aprile 2020; ma c’è stata una inversione di tendenza nel primo quadrimestre 2020, con 21 miliardi di nuovi impieghi (+1,8%). Vanno in direzione opposta i prestiti alle famiglie e quelli alle imprese. Nel primo caso, si è registrato un aumento su base annuale di 1,1 miliardi (+0,2%) da 541,1 miliardi a 542,2 miliardi, mentre nel primo quadrimestre 2020 c’è stata una riduzione di 3,6 miliardi. Per quanto riguarda le imprese, invece, da aprile 2019 ad aprile 2020, i finanziamenti sono complessivamente calati di 12,2 miliardi (-1,8%) da 668,4 miliardi a 656, miliardi; ma rispetto ai 631,2 miliardi di dicembre 2019, nei primi quattro mesi del 2020, le erogazioni sono aumentate di 25,1 miliardi (+4,0%).













