Signori, è ufficiale: la crescita in Europa è già finita. Lo certifica l’Osce, secondo cui, il prodotto interno lordo dell’area G20 è aumentato dell’1,4% nel quarto trimestre del 2021, in frenata rispetto al +1,9% registrato nel terzo, sottolineando che la crescita nel 2021 nel suo complesso è risultata pari al 6,1% dopo il calo del 3,2% registrato nel 2020 a causa della pandemia di coronavirus. Tra i paesi del G20, sull’intero anno, la Turchia ha registrato la crescita più alta nel 2021 (11,0%), seguita da India (8,3%) e Cina (8,1%), mentre il Giappone ha segnato quella più bassa (1,6%). Il rallentamento nell’ultimo trimestre dell’anno, spiega l’Ocse, deriva principalmente dalla decelerazione della crescita in India, dove il Pil è salito dell’1,8% trimestre su trimestre dopo essere aumentato del 13,7% nel terzo trimestre. Riflette anche una crescita trimestrale più lenta nell’Unione europea, dove il Pil ha registrato un incremento dello 0,4% nel quarto trimestre, in calo dal +2,2% del terzo trimestre.

A dimostrare il rallentamento del vecchio continente troviamo l’andamento della Germania che, la più grande economia dell’Ue, che ha visto un calo del Pil dello 0,3% nel quarto trimestre ed è stato l’unico paese del G20 a registrare una contrazione. La crescita del Pil è rallentata anche in Arabia Saudita (all’1,6% nel quarto trimestre, rispetto al 5,7% del terzo) e in Turchia (all’1,5%, rispetto al 2,8%).

“Nonostante la tendenza per l’area G20 nel suo complesso, molti paesi del Gruppo hanno registrato una crescita più forte nel quarto trimestre del 2021 rispetto al terzo – spiega il quotidiano La Repubblica –. Negli Stati Uniti la crescita del Pil trimestre su trimestre è salita all’1,7%, dallo 0,6% del trimestre precedente, e in Cina ha accelerato all’1,6%, dallo 0,7%. La crescita del Pil è aumentata anche in Indonesia, da un debole +0,1% nel terzo trimestre a un robusto +3,9% nel quarto, con il Pil che supera per la prima volta il suo livello pre-pandemico (del 2,9%). In Australia il Pil ha recuperato da un calo dell’1,9% nel terzo trimestre, aumentando del 3,4% nel quarto, mentre in Sudafrica è aumentato dell’1,2% nel quarto trimestre (da -1,7% nel terzo) e in Brasile è cresciuto dello 0,5% (da -0,1%). Il Messico non ha registrato alcuna crescita nel quarto trimestre dopo una contrazione dello 0,7% nel trimestre precedente.”

Morale della favola: non ci siamo ancora lasciati alle spalle il Coronavirus, che, anzi, pare rialzare la testa. La guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia stanno provocando un rallentamento delle economie e un rialzo dei prezzi incontrollato. Il grande timore è che stagnazione e inflazione si “mangino” la crescita registrata in Occidente negli ultimi mesi. E che nei prossimi le banche centrali si trovino a non saper come intervenire: rialzare i tassi per tentare di sedare la crescita dei prezzi, o lasciarli correre per non rischiare di affossare definitivamente il Pil dei Paesi industrializzati? Bella domanda.

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