A Bertold Brecht viene spesso attribuita un’affermazione, secondo cui il vero ladro non sarebbe chi rapina una banca, ma chi l’ha fondata. Un paradosso? La storia sembrerebbe dare ragione a Brecht se è vero che persino il numero uno di Ubs, Ralph Hamers, sarebbe arrivato ad affermare che il lavoro della sua banca è “rendere i ricchi sempre più ricchi”, anche se così facendo gli istituti contribuiscono ad aumentare le disuguaglianze nel mondo.

Il quotidiano Repubblica, questa mattina racconta una storia interessante. Secondo il quotidiano romano l’amministratore delegato di Ubs, Ralph Hamers, che il primo novembre dello scorso anno ha preso il posto di Sergio Ermotti, si sarebbe lasciato andare, durante una recente videochiamata con i propri collaboratori, ad affermazioni che avrebbero rafforzato l’ostilità di Brecht, nei confronti del capitalismo. Oggi parleremmo piuttosto di capitalismo finanziario, lo stesso che ha impoverito milioni di persone, con gli scandali succedutisi dalla crisi del 2008 in poi. In realtà Ralph Hamers, stando al portale di informazioni finanziarie di Zurigo, Inside Paradeplatz, ha affermato che “il nostro core business, che ci piaccia o no, è supportare i ricchi che diventano sempre più ricchi”.

Secondo quanto scrive su Repubblica Franco Zantonelli, Hamers, poi, in uno slancio etico, quasi a dar ragione a chi denuncia i guai provocati dalla filosofia del “fare soldi per fare soldi”, il banchiere ha ammesso che “più abbiamo successo, più effettivamente contribuiamo alla disuguaglianza nel mondo. Il che non è un bene”. Sta forse cambiando l’approccio delle grandi banche nei confronti degli affari? Verosimilmente qualcosa si muove anche perché, ancora di recente, a inizio agosto, nella city di Zurigo le sedi di Ubs e di Credit Suisse sono state occupate da militanti ecoIogisti, in segno di protesta per i loro investimenti massicci nel fossile: gas, petrolio e carbone. Quanto a Ralph Hamers sarà sì un banchiere consapevole dei danni che il capitalismo finanziario può provocare a intere popolazioni ma intanto è sotto processo, in Olanda, per riciclaggio. Un’accusa che risale agli anni in cui guidava la banca olandese ING, cui è stata inflitta, dalla giustizia dei Paesi Bassi, una multa di 775 milioni di euro, per una vicenda, appunto, di riciclaggio di denaro.

Morale della favola: questi signori, che per una vita hanno lavorato al servizio dei ricchi, affinché diventassero sempre più ricchi, considerano questo il loro ruolo e il loro lavoro. Persino loro, però, si rendono conto che le disuguaglianze stanno diventando insostenibili. Cosa accadrà quando il divario sarà troppo grande? Il rischio è una seconda rivoluzione francese.

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