Un altro lockdown nazionale il Paese non potrebbe reggerlo: Gualtieri non lo dice ad alta voce, ma lo sostiene nei palazzi del Governo. Questo è il motivo per cui nel nostro Paese – a differenza di quanto fatto in Francia e Germania – si è deciso per chiusure differenziate regione per regione.
Un altro lockdown nazionale? Farebbe fallire il nostro già zoppicante Paese: lo ha raccontato, la scorsa settimana, Francesco Verderami sulle pagine del Corriere della Sera: “Ci sono i parametri sanitari e poi ci sono i parametri economici: per ogni regione che chiude, il governo deve aprire la borsa. Per questo Gualtieri trema ogni qualvolta Conte prova a imitare Draghi dicendo «faremo tutto ciò che serve», e perciò anche ieri ha lanciato un allarme sui conti pubblici.”
Se è vero che in questo momento la salute dei cittadini è la priorità, c’ è però un «problema di stabilità finanziaria» che il ministro dell’Economia ha voluto ribadire ai colleghi dell’esecutivo, spiega Verderami. A via XX Settembre sono consapevoli di essere subordinati ai colori del rischio pandemico che di volta in volta il protocollo assegnerà alle Regioni, ma Gualtieri non ha potuto fare a meno di sottolineare gli effetti che queste scelte determinano «sulla compatibilità economica».
“È sembrata una forma di indirizzo, quasi a voler piegare le regole sanitarie alle esigenze di cassa. Almeno così ha inteso un ministro alle prime armi, riferendo ad alcuni deputati della maggioranza che «giallo arancione e rosso» verrebbero distribuiti tenendo conto anche di criteri politici e finanziari – aggiunge Verderami –. Il responsabile dell’Economia concorda con la strategia dello «stop and go» per i territori decisa da Palazzo Chigi, e si augura che abbia efficacia, perché – è questo il punto – «un altro lockdown nazionale non lo reggeremmo».”
“Già la violenza della seconda ondata di Covid l’ha costretto a rimangiarsi la tesi del «rimbalzo del Pil», che era un modo per rassicurare i mercati e invitare gli investitori internazionali a scommettere sulla ripresa del Paese – conclude Verderami –. Ora ha dovuto rivedere i piani, ed è scontato un altro scostamento di bilancio, che è lo strumento con cui (finora) si è tenuto lontano dal terreno minato del Mes: «Ma non si potrà andare avanti di scostamento in scostamento», per quanto la sterilizzazione del patto di Stabilità garantisca per un po’ le mani libere.”













