Non sappiamo se sia effettivamente una buona notizia oppure no, perché – come dicevano bene i Romani – se vuoi la pace devi prepararti a fare la guerra. E il Governo sembra si stia preparando a fare la guerra all’ondata di disoccupazione che potrebbe colpirci con lo sblocco dei licenziamenti, approntando la riforma degli ammortizzatori sociali. Il cuore del progetto è l’estensione della copertura della cassa integrazione ordinaria anche a quelle imprese (di piccola dimensione) che attualmente sono escluse. Proprio quelle in cui i lavoratori resteranno coperti dal blocco dei licenziamenti fino a ottobre. Accanto alla cassa, si prepara una revisione anche la Naspi, il sussidio in caso di disoccupazione, che dovrebbe esser estesa a tutti i lavoratori e quindi riguardare anche gli autonomi e le Partite Iva.
Nel periodo dal primo aprile 2020 al 31 maggio 2021, secondo l’Istat, sarebbero state autorizzate complessivamente oltre 5,4 miliardi di ore di cassa integrazione con causale Covid 19. Lo fa sapere l’Inps, precisando che nel solo mese di maggio 2021 sono state autorizzate 217,2 milioni di ore, di cui per la sola causale “emergenza sanitaria Covid-19” 204,9 milioni di ore tra cig ordinaria, assegno ordinario dei fondi di solidarietà e cig in deroga, con un incremento del 5,8% rispetto alle ore autorizzate ad aprile 2021.
Mentre si prepara lo sblocco dei licenziamenti e si ragiona di settori più o meno pronti a tornare alla normalità, i dati sulla cassa danno un quadro delle situazioni di maggior tensione. Ecco dunque che la cassa integrazione ordinaria ha interessato soprattutto i settori “metallurgico” con 6,5 milioni di ore autorizzate, “fabbricazione di autoveicoli, rimorchi, semirimorchi e mezzi di trasporto” con 3,9 milioni, “costruzioni” e “fabbricazione di macchine e apparati meccanici ed elettrici” con 3 milioni, “industrie tessili e abbigliamento” e “trasporti magazzinaggio e comunicazioni” con 2,8 milioni: tutti questi settori assorbono complessivamente il 76% delle autorizzazioni di maggio.
In questo contesto il ministro del Lavoro, Orlando, ha annunciato di essere pronto a presentare la riforma degli ammortizzatori sociali: “ll cuore del progetto – spiegava lunedì il quotidiano La Repubblica – è l’estensione della copertura della cassa integrazione ordinaria anche a quelle imprese (di piccola dimensione) che attualmente sono escluse. Proprio quelle in cui i lavoratori resteranno coperti dal blocco dei licenziamenti fino a ottobre. La cassa integrazione univerale prevederebbe un contributo da parte dei datori di lavoro, ragionando presumibilmente non per settori ma per classi dimensionali. Accanto alla cassa, si prepara una revisione anche la Naspi, il sussidio in caso di disoccupazione, che dovrebbe esser estesa a tutti i lavoratori e quindi riguardare anche gli autonomi e le Partite Iva. Per queste, l’Iscro sperimentale è una tutela ancora limitata nella platea, visto che si rivolge a chi viene da un anno con redditi molto bassi. Possibile invece l’adozione di paracadute reddituali (un minimo garantito) per i giovani professionisti.”













