Il Governo sembra aver trovato la quadra sull’accordo di luglio. L’idea di Conte e compagni sembra quella di prorogare la cassa integrazione fino alla fine dell’anno, ma anche il blocco alle assunzioni. Un modo come un altro per salvare, ancora un per un po’, i posti di lavoro e imbavagliare Confindustria, imbufalita per la lentezza con cui a Roma si reagisce alla crisi e si decide come prendere gli incentivi di Bruxelles e dove spenderli.
“Uno “scambio” – così lo definiva ieri Marco Patucchi sulle pagine di Repubblica – per arrivare, a metà luglio, al decreto che proroga fino al termine dell’anno cassa integrazione e moratoria sui licenziamenti. Poi la riforma degli ammortizzatori sociali con la Legge di Bilancio, in autunno. Pd e M5S, ancora distanti sull’opportunità di utilizzo dei miliardi del Mes, avvicinano invece le rispettive posizioni al tavolo dove si discutono le misure di sostegno per imprese e lavoratori. E lo “scambio” che potrebbe far quadrare il cerchio è tra la proroga della Cig e dello stop ai licenziamenti, cara ai pentastellati, e l’allungamento oltre metà agosto della sospensione dell’obbligo delle causali per il rinnovo dei contratti a termine, misura sostenuta dai dem. Anche in questo caso si ragiona su una dilazione almeno fino al termine del 2020, ancorché misure del genere hanno maggiore efficacia se strutturali. Nella proposta del Pd, peraltro, la sospensione delle causali sarebbe accompagnata dall’introduzione di incentivi alle imprese che fanno assunzioni a tempo indeterminato.”
Problema risolto quindi? Ma neanche per sogno e per due motivi. Il primo è che l’utilizzo delle ore richieste di cassa integrazione non accennano a calare, anche se il lockdown è ormai finito. “Su questo punto un’indicazione poco incoraggiante arriva però dall’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che guida l’osservatorio Lavoro&Welfare – aggiunge Patucchi –: «Il nostro ufficio studi non ha rilevato per ora un decalage del tiraggio della Cassa integrazione. Evidentemente anche a maggio c’è stato un effetto trascinamento del lockdown e a questo punto bisognerà attendere il dato di giugno». I numeri statistici sono impressionanti. Tra gennaio e maggio di quest’anno è stato raggiunto il massimo di ore di Cig di sempre, cioè più del dato complessivo del 2010, fino ad oggi annata record: 1,8 miliardi di ore autorizzate, per un incremento del 1.441% sul 2019; solo ad aprile e maggio 1,7 miliardi. Avvisaglia di un autunno drammatico sul fronte dell’occupazione, con l’Istat che per l’intero 2020 prevede un crollo di oltre il 9% delle unità di lavoro equivalenti a tempo pieno e l’Anpal che stima una riduzione di oltre mezzo milione dei contratti di lavoro avviati rispetto al 2019.”
Il secondo punto riguarda la tremenda situazione che stanno attraversano le imprese italiane. Il presidente di Confindustria, Bonomi, è furibondo per la lentezza con cui a Roma si sta decidendo quali iniziative prendere per cercare di aiutare il mondo dell’impresa. Forse il Governo si illude che “tamponare” la situazione con la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti basteranno a scongiurare migliaia di disoccupati nei prossimi mesi. Una pia illusione: come faremo se imprese inizieranno a morire?













