La notizia è di un qualche giorno fa: Mark Rutte è stato costretto a dimettersi. Se non avete la più pallida idea di chi sia, non angustiatevi. Ha fatto la voce grossa per tanti anni, anche con l’Italia, in Europa, ma, di fatto, ha guidato diversi governi di uno staterello, l’Olanda, ricco ma piccolo. Si è distinto per il ruolo di Catone Il Censore che si era ritagliato nell’Unione: voleva imporre rigore e frugalità ai Paesi, come il nostro, considerati delle cicale. E, invece, guardate un po’ come è finito: travolto da uno scandalo per aver gettato sul lastrico migliaia di suoi concittadini.
“La crisi politica che il governo Rutte stava attraversando da giorni è legata a un rapporto parlamentare sull’approccio molto aggressivo utilizzato dallo stato, a partire dal 2012, per chiedere indietro a circa 20mila famiglie i sussidi mensili ricevuti come contributo alla crescita dei figli accusandole di frode – scriveva qualche giorno fa il quotidiano online, Il Post – . Dopo molti anni si è scoperto che le famiglie in questione – metà delle quali erano formate da persone con la doppia cittadinanza, quindi di origine straniera – erano state perseguite per un errore burocratico. Nel frattempo però alcune di loro si erano indebitate per risarcire il governo, e in generale avevano gestito le accuse con grandissime difficoltà.”
Secondo il Post il governo si era già scusato pubblicamente per l’errore e aveva stabilito che ogni famiglia coinvolta ricevesse circa 30mila euro di indennizzo, ma la storia ha continuato ad allargarsi. Qualche giorno fa un gruppo delle famiglie coinvolte ha fatto causa allo stato citando esplicitamente cinque politici, fra cui l’attuale ministro delle Finanze Wopke Hoekstra – che da tempo è considerato un potenziale successore di Rutte – per il suo ruolo nella vicenda.
“Le ripercussioni politiche delle dimissioni del governo non sono chiarissime – concludeva il Post –: il suo partito di centrodestra, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, sta andando fortissimo nei sondaggi grazie all’efficiente gestione di Rutte della pandemia, e in generale l’elettorato dei Paesi Bassi apprezza i politici che si assumono le responsabilità dopo uno scandalo. Negli ultimi tempi però sta tornando a guadagnare consensi anche il partito di estrema destra guidato da Geert Wilders, che alle elezioni del 2017 fu sconfitto da Rutte dopo una serrata campagna elettorale. Le prossime elezioni legislative sono in programma il 17 marzo.”
Insomma: dopo aver pontificato e insegnato a stare al mondo ai cugini europei per anni, Rutte si è trovato disarcionato proprio a casa sua, per essere stato coinvolto in uno dei peggiori scandali politici della storia. Chissà se riuscirà a riprendere il potere e, soprattutto, nel caso ci riuscisse, se tornerà a discettare di sobrietà a Bruxelles.













